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Le componenti del non voto

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Nel grafico che funge da immagine di copertina si è tenuto conto di tutte le componenti del “non voto”. Facendo una media tra Camera e Senato, coloro che non hanno espresso il proprio voto sono passati  in Basilicata dal 23,98% nelle politiche del 2006 al 45,26% nelle politiche del 2022.

Nel precedente articolo sullo stesso tema abbiamo letto la disaffezione degli italiani e in particolare dei lucani verso la partecipazione alle elezioni come il frutto del senso di impotenza collettiva alla base del paradosso del voto: visto che il mio voto non serve a nulla è inutile che vada a votare. E abbiamo concluso con la frase dell’economista Bartolini “i rituali elettorali sopravvivono legittimando il sistema. Ma dietro la forma, la sostanza è fatta di cittadini passivi che subiscono le decisioni politiche astenendosi da un fastidioso attivismo. Questo è il mondo ideale delle grandi imprese”[1], grandi imprese che vogliono i cittadini soltanto consumatori chiusi nella vita privata, che si disinteressano alla vita pubblica.

A questo punto la democrazia sopravvive soltanto dal punto di vista procedurale? una moltitudine che ogni tanto depone una scheda in un’urna. Ma come fare per evitare tale deriva?

Il prof. Massimo Cacciari in diverse conferenze e seminari presenti sul web sul tema della crisi della democrazia sottolinea il concetto della rappresentanza e l’importanza dei corpi intermedi. Il popolo non deve essere una moltitudine di individui, una massa indistinta, bensì costituito da corpi dotati di piena autonomia Dagli anni ’70 ad oggi c’è stato un graduale processo di perdita di potere dei corpi intermedi. Bisogna rivitalizzare i sindacati, affrontare seriamente il problema del partito politico, ricostruire in generale i corpi intermedi economici, culturali e politici. Questi devono riprendere il loro ruolo di lettura del territorio, di luogo di dibattito, di costruzione delle idee attraverso il confronto, di formazione e di analisi. Ormai il cittadino difficilmente riesce a comprendere bene le questioni, perché assiste a dibattiti in cui si ripetono sempre gli stessi slogan e vince chi urla di più

La mancata partecipazione al voto del 45,26% dei potenziali elettori lucani esprime allora anche un disorientamento non solo un disinteresse o forse un disinteresse che nasce dal disorientamento.


[1] Stefano Bartolini, Ecologica della felicità, 2021 Aboca S.p.A. p. 169