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L’ecologia integrale e l’amore sociale

Il nostro modello di sviluppo non funziona. La storia ce l’ha dimostrato. Continuiamo a proporlo e a riproporlo come se fosse la ricetta giusta.
“L’ecologismo tradizionalmente propone di imporre una serie di limiti all’economia come cura alle ferite che essa infligge all’ambiente –omissis- dovremmo autolimitarci riducendo i nostri comportamenti quotidiani più energivori. -omissis- Il problema è che queste proposte frenano la crescita –omissis- la nostra è la società della crescita e senza un progetto alternativo il messaggio ecologista arriva così alla maggior parte della gente ‘per proteggere il futuro dobbiamo fare rinunce nel presente’. E’ il sapore della rinuncia la chiave della difficoltà dell’ecologismo nel catturare il consenso”[1]. L’economista Stefano Bartolini spiega in questo modo le difficoltà che incontra il messaggio ecologista tradizionale e invoca un progetto alternativo. La prospettiva di una decelerazione è concreta e potrebbe cominciare già nei prossimi 20-30 anni ma è troppo lontana rispetto ai problemi attuali, quindi bisogna incoraggiarla. Il suo progetto alternativo è: i consumi non danno la felicità – la felicità ci viene dagli altri. Sviluppare le relazioni, favorire il mantenimento del bene comune.
A mio parere il punto di vista di Bartolini non è molto diverso da quanto propone il Papa. Il concetto che introduce Papa Francesco è drammaticamente semplice, l’ecologia integrale. “La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento”[2] Gli aspetti della vita sono interconnessi e quindi perde di significato considerare esclusivamente la cura dell’ambiente, dobbiamo necessariamente considerare anche gli altri aspetti del nostro vivere. “E’ fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”.[3] Un’ecologia non solo ambientale ma anche un’ecologia della vita quotidiana, economica, sociale e culturale. “Un’ecologia integrale è fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo –omissis- L’amore per la società e l’impegno per il bene comune sono una forma eminente di carità –omissis- L’amore sociale è la chiave di un autentico sviluppo.”[4]
Dobbiamo guardare l’insieme.
Cosa succede in Basilicata? Abbiamo il vantaggio di vivere in piccole o piccolissime comunità. Cosa manca alle nostre comunità? Dei momenti di aggregazione, di dibattito, di crescita culturale. Dobbiamo recuperare, sviluppare e far lievitare i momenti di aggregazione, di condivisione, di amore sociale.
[1] Stefano Bartolini, Ecologia della Felicità, 2021 Aboca S.p.A. pagine 65-66
[2] Papa Francesco, Laudato si’, 2015 Libreria Editrice Vaticana, paragrafo 111
[3] Papa Francesco Ibidem paragrafo 139
[4] Papa Francesco Ibidem paragrafi 230 e 231
[5] Papa Francesco Ibidem paragrafo 240