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Il leone molesto, le tigri docili e i gattini impauriti. 

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A bocce quasi ferme due considerazioni vanno aggiunte sulla vicenda delle parole a vanvera del consigliere regionale Rocco Leone. 

La prima. In molti, in quell’aula, hanno mostrato di non avere piena coscienza dell’importanza del loro ruolo. Leone in primis, ovvio, ma le reazioni, più morbide che dure, degli altri consiglieri  – e tra questi anche il Presidente del Consiglio e il Governatore – quando sono arrivate ? Tardi! 

Biasimo e costernazione sono sentimenti istintivi e per questo immediati, altrimenti, rispondono solo ad una maldestra strategia di comunicazione riparatoria. E questo vale anche per le donne. Per carità, la maleducazione è senza scadenza: va condannata sempre, da tutti ed in ogni modo. Ma un grande passo avanti verso una vera parità di genere si avrà quando saranno innanzi loro, le donne, a farsi valere rimettendo subito – specie in certi contesti – il maschilista di turno al posto che merita. Ne hanno le capacità e il carattere. Troppe volte, invece, la reazione è affidata solo alla ricerca di solidarietà con cui urlare, poi, con maggior forza, contro l’offesa subita. Insomma, quando serve bisogna essere tigri e graffiare. 

Secondo, la protesta. Bene scendere in piazza. Però facciamolo sempre, non solo quando la controparte è in contumacia o inerme perché palesemente sconfitta. E’ vero, da noi “il Potere” è ancora “il Potere” e, se anche non fa paura,  comunque non si discute perché soddisfa o può soddisfare il bisogno che è sempre in agguato. 

Ed è vero anche che siamo la regione dei “tutti parenti” e così , tra i quattro gatti quali siamo, imputare responsabilità politiche o decisionali, senza intaccare di rimando almeno un nostro amico o parente stretto, è impossibile. Ma se continueremo, come stiamo facendo ormai da anni, ad accettare tutto a capo chino finiremo per non avere più senso come comunità e come regione. D’altronde è da sempre che la politica ci vuole come gattini impauriti che escono dal cantuccio solo se portati in braccio.