Futuro
L’estate che aspetta Matera
Doveva essere l’anno della conferma ed invece Matera sta per vivere un’estate senza precedenti. Disegnamo una città “Covid free” per attrarre i turisti.
Doveva essere l’anno della conferma. Quello del nuovo film di James Bond con i Sassi protagonisti. Ed invece Matera si appresta a vivere un’estate senza precedenti.
Tante le incognite: date, dinamiche, strategie. Una sola certezza: niente stranieri. I turisti saranno tutti solo italiani. La competizione sarà dunque tra territori, e la città dei Sassi non può e non deve giocarsela sui prezzi.
Una città “Covid free”
I numeri bassi e una geografia dai grandi spazi sono un vantaggio ma non bastano. La sicurezza sanitaria sarà una nuova ed inedita leva su cui è fondamentale investire. L’obiettivo potrebbe essere quello di disegnare e lanciare Matera come città “Covid free”. I pochi contagi aiutano ma serve anche mettere in campo un piano organico con protocolli unici e stringenti di fruizione e accesso ai luoghi e alle attività di accoglienza e ricettività. Anche perché il tessuto imprenditoriale turistico è costituito in gran parte da piccole attività, quindi scarsamente strutturato e bisognoso di assistenza specifica e concreta. E poi i controlli, le ormai famose tre T: “testing, tracing and treating”. Testare con kit rapidi ed e eventualmente tamponi la popolazione e i turisti (magari sospendendo la tassa di soggiorno). Tracciare tutti i contatti degli eventuali positivi e isolarli in apposite strutture e poi provvedere a trattare i casi accertati in sicurezza.
Gli operatori si preparano a riaprire
Nel frattempo le imprese più organizzate si stanno già riconfigurando in autonomia secondo i nuovi scenari. I tanti alberghi e B&B diffusi – per il fatto di poter fare a meno di aree comuni – sono una buona carta da giocare. Molti quelli già pronti a garantire l’accesso diretto alle camere dove il turista riceverà tutti i servizi. Più complicata la situazione nella ristorazione dove la paura dei clienti sarà più forte da vincere. Si dovranno rimodulare gli spazi, ridurre i coperti e rivedere l’offerta. Gli alti costi di gestione e quindi l’aumento dei prezzi ha allontanato la clientela materana e di prossimità che, invece, sarà fondamentale per sostituire il calo delle presenze straniere. C’è bisogno di ampliare, senza costi aggiuntivi, gli spazi all’aperto e sostenere il pagamento dei fitti. Complicata anche la prospettiva delle guide turistiche. Pochi o niente i gruppi. Si spera di lavorare comunque nel rispetto delle distanze. Insomma, sarà dura per tutti.
Non possiamo permetterci un’altra crisi
Gli operatori materani del turismo – molti dei quali impegnati nel rientrare con gli investimenti sostenuti per l’anno da Capitale della Cultura – hanno pure dovuto affrontare un fine 2019 al di sotto delle aspettative dopo l’alluvione di novembre. Adesso invocano aiuti economici e riduzione degli oneri. Chiedono una strategia unica e condivisa insieme ad un grande Piano di Comunicazione per sostenere la ripartenza in sicurezza. Quello turistico è ormai un comparto fondamentale per l’economia e la tenuta sociale della città. Il rischio è una nuova e devastante crisi come quella del “salotto”. E Matera, in questo momento storico, non può permettersela.