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Bankitalia: l’economia lucana “continua a ristagnare” e i soldi sono fermi in banca

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L’aggiornamento congiunturale dell’economia della Basilicata pubblicato il 13 novembre dalla Banca d’Italia certifica che questa regione è il problema del Mezzogiorno.

Se si vede l’indice Iter della Banca relativo agli ultimi sette semestri e lo si mette in relazione al Mezzogiorno si può costatare come la Basilicata – anche in tempo di vacche grasse – ha fatto sempre peggio del Mezzogiorno e che, addirittura, su sette semestri tre sono negativi (tra cui gli ultimi due).

Tecnicamente già sarebbe recessione – giacché per andare in recessione bastano due trimestri negativi e qui sono due i semestri già negativi, cioè quattro trimestri. Ma siccome è un indicatore e non è il Pil dell’Istat va bene pure – come fa Bankitalia – dire che l’economia “continua a ristagnare”.

Cosa causa questo ristagno? Stellantis che non produce più quello che produceva prima e la riduzione delle estrazioni del petrolio e questo non è compensato dagli appalti del Pnrr (che finirà nel giugno del 2026).

L’occupazione – che è cresciuta ovunque – è stazionaria, il potere di acquisto delle famiglie è stabile (nel frattempo continuano a indebitarsi per i mutui e per i consumi).

Contestualmente – in una specie di curioso testa-coda – aumentano le giacenze in conto corrente e dei titoli delle famiglie e le imprese hanno una liquidità alta.

Cioè l’economia è ferma e pure i soldi – che ci sono – lo sono.

Ci sarebbero delle cose positive ma i sette ricercatori che firmano le 20 pagine nette del rapporto non se ne sono accorti e, invece, varrebbe la pensa soffermarsi perché è dalle cose positive che si parte per trovare nuove strade di crescita.

Se al totale delle esportazioni nei primi sei mesi del 2025 (in rapporto all’analogo periodo del 2024) – che Bankitalia definisce “rimaste stazionarie in termini nominali, su livelli molto contenuti nel confronto storico” – si toglie il settore dell’auto (che da solo perde 47 milioni, -9,3%), esse passano dall0 0,04% al DIECI per cento per la crescita sostanzialmente dei macchinari, della metallurgia e della plastica.

In sostanza la Basilicata sarebbe stata la terza regione per crescita (ex aequo con l’Abruzzo) d’Italia!!!!

E’, invece, un po’ preoccupante la flessione dell’export dei prodotti alimentari, in particolare quelli da forno: ma è una flessione nel solo primo trimestre (nel secondo la flessione è minima, irrilevante). Magari solo una questione stagionale.

Ps: Del movimento turistico positivo non scrivo perché il rapporto semestrale quando passa al turismo diventa di otto mesi….