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Acque minerali, il regalo di Natale della Basilicata a Coca Cola, Sangemini e Sanbenedetto
Domenica 21 dicembre, la giunta regionale della Basilicata fa sapere – magnum gaudio – di aver approvato il disegno di legge promosso dalla Direzione Infrastrutture che introduce modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 settembre 1996, n. 43, sulla “Disciplina nella ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali” che
Prevede l’aggiornamento della normativa regionale del 1996 per rendere più equa e sostenibile la gestione delle concessioni. Il testo della Direzione Infrastrutture ridefinisce i criteri di calcolo dei versamenti e introduce incentivi ambientali. Pepe: “Regole chiare per valorizzare una risorsa strategica”
Il ddl consta in articoli numero 3: il primo introduce “modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 settembre 1996, n. 43 “Disciplina nella ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali”), il secondo si chiama solo “Abrogazione” e il terzo è quello dell’entrata in vigore.
Ciò che vengono definite dall’assessore alle Infrastrutture, il leghista Pasquale Pepe, “Regole chiare per valorizzare una risorsa strategica” sono
- La riduzione da 0,50 cent per metro cubo a 0,30 calcolato sul 20% di tutto l’imbottigliato che verrà definito sulla base di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà al quale sarebbero obbligati i concssonari.
- Viene abrogata la legge regionale 22 del 2020 che stabiliva come “la Giunta regionale, prima dell’applicazione dei nuovi oneri concessori, attiva tutte le procedure necessarie per poter consentire la telelettura, direttamente dagli uffici regionali, di tutti i contatori posizionati sulle condotte ubicate tra le sorgenti e le aziende concessionarie, al fine di poter quantificare le acque destinate all’imbottigliamento e le acque emunte senza successivo imbottigliamento“.
- Per incentivare l’uso delle bottiglie di vetro e del reso si cambia il sistema: si passa da un canone di 1,5 euro per metro cubo al taglio del 20% del canone, taglio al 30 % per il vuoto a rendere.
In parole povere
- Gli imbottigliatori per l’acqua che perdono o usano per il lavaggio delle bottiglie ottengono un taglio del canone del 40%. Per quest’acqua al contrario dovrebbero essere messi disincentivi anche in considerazione degli enormi guadagni del settore: uno studio del Mef del 2015 stima “con un fatturato annuo del settore delle acque minerali stimato in 2,7 miliardi di euro, nel 2015 i produttori hanno pagato, per i canoni di concessione mineraria e di imbottigliamento, lo 0,68 per cento del fatturato del settore”. Prima il sistema era questo (art. 42,7b legge 43/1996)

- In pratica costi industriali (la manutenzione alle tubature e la pulizia delle bottiglie) vengono trasferiti a carico della collettività con la riduzione del canone.
- La Regione rinuncia a mettere i contatori come indicato nella legge del 2020 e affida agli stessi concessionari la contabilità dell’acqua che prelevano per determinare l’importo del canone: cioè una rinuncia alla “sovranità” un tema che dovrebbe essere caro all’assessore leghista. Cioè tutto il sistema – come viene più volte richiamato nella relazione che accompagna il ddl che in due pagine e qualche rigo usa ben sette volte la parola trasparenza – si basa su autocertificazioni che non sono verificabili da nessuno!
- Di recente l‘Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – rispondendo a un quesito della Regione Lombardia – ha sostenuto “la necessità di procedere agli affidamenti delle dette concessioni mediante procedure a evidenza pubblica“, e ha ricordato che “il soggetto concedente (cioè le regioni, nda) dovrebbe individuare, tra i criteri del bando, modalità che, secondo i principi di trasparenza, equità, non discriminazione, ragionevolezza e proporzionalità assicurino il contenimento dei prezzi e un’adeguata fruibilità per le diverse categorie di utenti finali”.
- Riguardo al generoso articolo sull’incentivazione dell’uso del vetro per imbottigliare, una domanda: dove si trovano le bottiglie in vetro? Nei ristoranti. E quanto costa una bottiglia di acqua minerale nei ristoranti? Parecchio, eh. E, quindi, il taglio del canone cosa incentiva? Gli anziani che comprano l’acqua in vetro o ….
- Infine, sono norme che aiutano le imprese locali (la quale cosa è sempre auspicabile)? Sveva (Coca Cola), Gaudianello (Acque Minerali d’Italia: Sangemini, Norda, Fabia e altre), Cutolo (San Benedetto), fonti di Viggianello (San Benedetto), Itala (Givad srl, Aversa).
Si potrebbe fare facile ironia, ma non è il caso.
Il petrolio, l’acqua e il gas sono dello Stato. L’eolico è sotto tutela delle semplificazioni dello Stato.
E quello che decidiamo noi?
