America, America!

Fa un certo effetto leggere nelle Informazioni Svimez di settembre che la Basilicata ha la più alta quota di export generato da multinazionali Usa ivi insediate!

Secondo l’Associazione dello Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno – appunto Svimez, indi LA Svimez – che dal 1946 “studia le trasformazioni economiche e sociali del Mezzogiorno e i divari territoriali in Italia e in Europa” il 24,8 per cento dell’export della Basilicata nel 2022 era generato da multinazionali Usa con impianti nella regione (tabella 6).

Trattasi – a quello che sostiene la Svimez – di 703,4 milioni di euro!

La tabella A2 spiega tuttavia che la prima bandiera che esporta dalla Basilicata è quella dei Paesi Bassi (717,3 milioni), indi gli Usa (703,4 milioni) e la Germania al terzo posto (55,1 milioni).

In pratica – racconta l’Associazione dello Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno – il 52,1% dell’export lucano del 2022 che era pari a 2.832 milioni di euro (e qualche spicciolo) era in mano a multinazionali!

E quali sono queste multinazionali? Svimez non lo dice (pare brutto, come vedremo si potrebbe offendere qualcuno).

Più che di multinazionali nel caso di Paesi Bassi e Usa si tratta di un solo travestito: Stellantis.

Infatti, nel 2022 – dati Istat originali 😉 – su 2.832.143.121 euro di export, 1.806.792.984 erano automobili.

E siccome di stabilimenti di automobili ne esiste solo uno (Melfi) si deduce che il medesimo fattura l’export (2022) per 39,7% fattura come Stellantis N.V., per un 38,9% come FCA US LLC, la quota rimanente del 21,4% magari si fa a tavolino il giro del mondo o al massimo approda a qualche spezzone che è rimasto in Italia.

Tuttavia, il cane da guardia dell’ortodossia del meridionalismo sentenzia

Questi dati confermano che, sebbene la presenza di multinazionali estere sia numericamente più rilevante al Nord, il Sud si caratterizza per casi di concentrazione settoriale e territoriale in cui il ruolo delle multinazionali è cruciale per la capacità di esportazione.

Mirabolante!